sabato 24 novembre 2007

"Piano, Solo" di Riccardo Milani

I film tratti da fatti realmente accaduti o che raccontano di personaggi realmente esisititi, sono una fregatura. Perchè se nella storia vi sono momenti o situazioni poco interessanti, poco originali o noiose, si finisce con il dire "eh, ma le cose sono andate così nella realtà" oppure "sì ma lui era proprio così, questo è quello che gli è successo veramente", ecc...

Questo succede anche in "Piano, solo" trasposizione cinematografica della biografia scritta da Walter Veltroni su Luca Flores, giovane e talentuoso pianista Jazz che ha passato la sua vita dividendosi tra il pianoforte e il tentativo di lottare contro i suoi pensieri negativi che alla fine hanno avuto il sopravvento. Il titolo sintetizza perfettamente la sua vita. Il Piano e la Solitudine.

Guardando "Piano, solo" la sensazione è quella di trovarsi di fronte all'ennesimo film su un genio tormentato dalla sua stessa anima nera, in perenne equilibrio tra l'Arte e la Follia. Che ci sia di mezzo l'alcool, la droga, la malattia o i fantasmi del passato il copione cambia poco. "Piano, solo" è un bel film, ben recitato (ottimo Kim Rossi Stuart) e ben diretto, ma che alla fin fine rimane una biografia. Il racconto breve dei tormenti di un grande pianista. Un omaggio.

Si poteva chiedere qualcosa di più, ma d'altro canto...questo è quello che gli è successo davvero.

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