giovedì 24 luglio 2008
"Il Cavaliere Oscuro" di Christopher Nolan
lunedì 21 luglio 2008
"Cover Boy" di Carmine Amoroso
domenica 13 luglio 2008
"Funny Games" di Michael Haneke
Un film è realtà o finzione?
Il tema strutturato dalle due versioni di "Funny Games", quella austriaca del 1997 e quella U.S. del 2008, entrambe firmate da Michael Haneke, è proprio questo. Nel cinema (ma anche nei videogiochi, nella TV, ecc...) qual'è la linea di demarcazione tra realtà e fantasia? Un film apparentemente è finzione. Quelli sullo schermo sono solo attori, fingono di stupirsi, di amare, di arrabbiarsi, di morire.
Ma non è vero. Appena le immagini colpiscono lo schermo, rimbalzano e raggiungono i nostri occhi diventano realtà. Tutto quello che vediamo è vero. Quelli non sono più Naomi Watts, Tim Roth e via dicendo. Sono persone vere, marito e moglie e quello che i due ragazzi gli stanno facendo è pura realtà. Woody Allen, nel suo "La rosa purpurea del Cairo", porta il personaggio di un film a uscire fuori dallo schermo e raggiungere Mia Farrow, seduta tra il pubblico. Diventa vero, perchè è vero. Anche se in bianco e nero, anche se vive sullo schermo è comunque reale. Ha una sua personalità, un suo carattere, un suo mondo. E' talmente vero quello che accade su uno schermo cinematografico, che il pubblico comincia a provare tensione, a scioccarsi quando il figlio viene brutalmente ucciso, a provare dolore sentendo le urla di George fuori campo e a domandarsi "Ma che cavolo sta succedendo?" quando Arno Frisch nel '97 e Michael Pitt oggi, riavvolgono il film riportando in vita Peter.
No, un momento allora. Questo nella realtà non si può fare, non si può riportare indietro la nostra vita con un telecomando. Quindi un film non è realtà, è finzione. Le cose che accadono in un film non accadono nella realtà. I personaggi non potrebbero parlare alla macchina da presa, perchè nella realtà filmica, una macchina da presa, in quel salotto, in realtà non c'è.
E' di questo che vuole discutere Haneke con i suoi due film. Della violenza che ci circonda, nei film, nei videogiochi, in televisione, sui giornali. La gente ha bisogno di violenza, una violenza sempre più vicina a quella reale. E' una morbosa ricerca di sadismo.
Chiudo con un dialogo emblematico del film (parafrasando):