lunedì 21 luglio 2008

"Cover Boy" di Carmine Amoroso


Le regole dei distributori italiani restano e forse resteranno a lungo ignote. Come dice lo stesso regista, o vieni finanziato da Rai e Mediaset o ti scordi di vedere il tuo film proiettato nelle sale. E quando, per miracolo, lo vedi finalmente sullo schermo di un paio di cinema, hai appena il tempo di sorridere che già te lo hanno tolto.

La rabbia, per chi i film li fà ma anche per chi i film li ama, è che nelle sale, i film che riusciamo a vedere, quelli finanziati da Rai e Mediaset, fanno per lo più cagare. Trame insulse, attori incapaci e registi che è meglio perdere che trovare. Certo non tutti, ma a ben guardare la qualità degli "altri", ovvero di quelle opere che non vedono la luce, c'è quasi da pensare che se il tuo film rimane nel cassetto o tutt'al più te lo ritrovi in qualche rassegna o festival, è quasi un complimento, vuol dire che è un ottimo lavoro.

E dopo aver visto, scaricato da Internet, "Cover Boy" quel pensiero trova nuove conferme. Perchè la seconda opera di Carmine Amoroso è un film bellissimo. Un film come se ne vedono pochi, capace di raccontare un tema attualissimo come il precariato e i drammi di una società basata sul profitto in modo equilibrato, senza sentimentalismi inutili, attraverso una storia di amicizia (amore), fatta di persone vere, che vedono la loro vita scorrere lenta lungo il filo di un rasoio, pronta da un momento all'altro a tagliarti per sempre o al contrario a portarti finalmente fuori dal tuo mondo.

E poi, finalmente, un film bello anche dal punto di vista estetico. Girato in 5 settimane, senza soldi, ma con grande talento, sia da parte del regista, che del direttore della fotografia, capace di dare corpo e sostanza agli ambienti, che sono l'emblema e sinonimo della vita dei protagonisti. I fredde e asettiche luci della stazione e del set fotografico, contrapposte al calore dell'appartamento di Michele, sguallido magari, ma sincero e amichevole quanto lui.

Un film ben recitato (anche in questo caso mi scappa un "finalmente") che strappa sorrisi e riflessioni, che con delicatezza colpisce con forza, attaccando la nostra società (e il nostro governo) meglio di altri film che nonostante la voce grossa, finiscono in un buco nell'acqua.

Da comprare assolutamente in DVD.

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