venerdì 1 febbraio 2008

"Across the universe" di Julie Taymor


"Moulin Rouge" il bellissimo film di Buz Luhrmann comincia a creare discepoli dietro di sè. La sua innovativa concezione del musical merita di essere presa da esempio, e sicuramente , Julie Taymor, per quanto sia una regista sicuramente tra le più sperimentali del panorama contemporaneo, avrà avuto in mente il lavoro di Luhrmann quando progettò il suo "Across the universe".

La caratteristica comune a entrambi i film è quella di concepire il musical a servizio delle canzoni e non il contrario come era sempre accaduto. Il motivo è che i brani utilizzati sono brani non originali. Classici della musica moderna, intorno ai quali viene sviluppata la storia. Questo aspetto, ovvero della storia che nasce dalle canzoni, è più marcato in "Across the universe" dove tutti i 33 brani che compongono la colonna sonora sono di un unico artista, i Beatles. Il rischio di una operazione del genere era quello di creare una sorta di film-tributo della band, mettendo in risalto le loro canzoni, come se si trattasse di un mega video-clip, (rischio che Luhrmann non ha corso avendo usato artisti diversi). La Taymor però riesce a distaccare l'elemento Beatles, mantenendo lo spirito di quelle canzoni e mettendole al servizio del film, creando una sorta di amalgama perfetta tra i personaggi della pellicola e quelli delle canzoni, tra i sogni, gli amori, le speranze e le paure dei primi e quelli presenti nell'opera beatlesiana.
Ottimi gli attori, sia sul piano canoro che recitativo. Facce giuste per questa storia d'amore, d'amicizia e di libertà.
Il ritmo narrativo cala un po' nel momento in cui Jude ritorna a Liverpool, ma in fondo è un rallentamento che può essere concesso, sprattutto perchè va a sottolineare le differenze con la vita newyorkese appena abbandonata.
Forse quello che la Taymor non riesce a creare del tutto è lo spirito surreale e psichedelico che in alcune sequenze non funziona come vorrebbe e un paio di canzoni risultano poco incise e trascinanti.

Nel complesso però "Across the universe" si presenta come un film bellissimo, coinvolgente che sarà sicuramente in grado di riportare in vita un po' dello spirito della controcultura americana.

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