Il problema qual'è? E' che tutto appare un po' frettoloso, un po' superficiale. La tempesta, quella notte di pioggia e fulmine che cambia la vita dei protagonisti perde completamente di significato simbolico rispetto al libro. Si parla tanto di influenza Shakespieriana, ma proprio uno degli elementi tragici della storia si trasforma in un semplice elemento scenografico senza alcun valore. E poi Dio dov'è? Che senso ha il titolo nel film? Spunta fuori nel finale, ma senza forza, senza peso. La trasposizione dal letterato al filmico ritengo che necessiti sempre di abbondanti cambiamenti, di modifiche nella struttura narrativa, di innesti e amputazioni calcolate, ma sempre senza snaturare la storia, i personaggi e l'essenza del romanzo. Qui mi sembra che si prendano in prestito dei personaggi per mettere insieme quello che appare come un singolo episodio di una storia più ampia. Il film non ti trasporta come dovrebbe fare, sembra sempre che prima o poi decolli, che questa sia solo una introduzione a qualcosa di più ampio respiro e invece niente.
Non lo so, forse conoscendo il romanzo la sensazione di esagerata sintesi viene amplificata, però è innegabile che alla fine Salvatores (che ormai non azzecca un film decente dal '97 eccezion fatta per "Io non ho paura") abbia creato un opera abbastanza banalotta, snaturando quello che di buono c'era nell'opera di Ammaniti. Ne viene fuori qualcosa di completamente diverso, che come legame ha solo i nomi dei personaggi e poco altro. "Come Dio comanda" è una di quelle trasposizioni che mi portano a domandarmi che senso abbia fare un film su un romanzo se poi del romanzo finisce per esserci ben poco. Scrivere una storia originale no? Se è così difficile trasportare 500 pagine scritte da Ammaniti sullo schermo perchè farlo? Vabbè domande retoriche lo so, però si spera che qualche regista intelligente (e Salvatores dovrebbe esserlo) finisca per porsele prima di girare un film del genere.
7 commenti:
Ti ho risposto. Un saluto. Rob.
vamente risposto ;) Rob.
L'amico di Rino si chiama Danilo Aprea, non Donato.
Non ho ancora visto il film ma ho letto il libro. Non credo che Salvatores si sia allontanato molto dal libro, ho letto che , giustamente, l'ha sfrondato.
Come Dio comanda è una frase di Quattro formaggi, che nei suoi deliri pseudoreligiosi , è convinto che persino l'omicidio di Fabiana fosse voluto da Dio. E così tutto il resto.
Blumy
Anonimo ti ringrazio per la correzione riguardo al nome di Danilo.
Il libro è stato ovviamente amputato in più punti e come ho detto era un lavoro doveroso, ma il risultato finale mi pare abbia snaturato il romanzo.
So benisimo qual'è il significato del titolo, quello che sottolineavo è che tale significato nel film si perde così come il rapporto tra le vite dei protagonisti e la presenza/assenza di Dio.
Auguri Cinéphile 2009 per un anno di fantastiche visioni. In sala, sul computer, sul televisore LCD, sullo smartphone 3G qualunque marca sia. Purché cinema sia. Rob.
Passo per informarti che ho trasferito il mio blog all'indirizzo:
http://www.cineavistodame.com
Ti sarei davvero grato se aggiornassi il link.
Ancora Auguri.
Con stima.
Rob.
scusami:
http://www.cinemavistodame.com
;)
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