lunedì 12 maggio 2008

"Fitzcarraldo" di Werner Herzog

pubblicato su "www.filmedvd.it"

"Fitzcarraldo" è un film di cuore e corpo, di sudore e anima.
Rumore di cavi tesi al limite della rottura accompagnati dalle soavi note di Caruso.
Fango e sogni.
C'è tutta la "fisicità" di Herzog, uno dei pochi registi in grado di dare potenza alle immagini convogliando la potenza dela natura nella sua macchina da presa. Non è la spettacolarizzazione della natura, ma è la natura che da spettacolo e in essa si muove l'uomo, furore di Dio come Aguirre o sognatore temerario come Fitzcarraldo.

L'uomo che si sente potente come un fiume in piena, come una giungla senza fine, ma che in più sente di avere in sè quel veicolo di emozioni e vita che è l'Arte. L'Arte da traghettare (è il caso di dire) in un luogo selvaggio in cui vive l'anima istintiva dell'uomo che deve ancora stringere la mano a quella poetica ed emozionale.

Fitzcarraldo vuole preparare l'incontro, vuole portare l'Opera tra le scimmie, Caruso tra gli Indios e per farlo è disposto a cercare l'impossibile. Trascinare la sua nave al di là della montagna. Portare il cuore oltre l'ostacolo. Fitzcarraldo è quella nave e il fiume che scorre dall'altra parte del monte è il suo sogno. E per raggiungere il suo sogno non c'è ostacolo che l'uomo non possa superare.

Per ribadire il concetto, Herzog diventa Fitz e la nave ce la porta davvero sulla montagna, perchè il suo cinema è sangue, sudore e umanità. E' cinema duro e crudo, non perchè violento, ma perchè sincero. Un cinema che racconta sinceramente, la crudezza della vita con gli occhi della poesia.
E "Fitzcarraldo", indubbiamente il suo film più famoso, è lì a ricordarci che i sogni possono essere raggiunti, ma che spesso per riuscirci dobbiamo unirci insieme, chiedere aiuto e farci guidare dalla forza ispiratrice di un'opera d'arte.

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